Curiosità

Le crocchette pressate a freddo sono le migliori?

Quali crocchette scegliere per il nostro animale

Scegliere quali crocchette dare al nostro animale non è per nulla semplice!

Ce ne sono davvero di ogni tipo: crocchette adatte ad ogni fascia di età, ad ogni necessità e addirittura specifiche per razza.

Premesso che le crocchette sono davvero molto distanti da ciò che cani e gatti mangerebbero in natura e per questo non sono sicuramente il cibo migliore per alimentarli, è innegabile che la loro praticità ti possa essere spesso di grande aiuto nella vita di tutti i giorni.

In questi casi, però, devi essere certo di fare la scelta giusta. 

Cosa non semplice vista anche la moltitudine di prodotti presenti sul mercato!

Tra le tante proposte, quelle che negli ultimi tempi hanno suscitato un interesse sempre maggiore da parte di tanti proprietari sono le crocchette pressate a freddo.

Esattamente di cosa si tratta? Cosa le differenzia dalla classica crocchetta estrusa? E soprattutto sono davvero crocchette migliori?

Se sei curioso di conoscere le risposte a queste domande, non perdiamo tempo ed iniziamo!

Cosa sono e cosa caratterizza le crocchette pressate a freddo?

Le crocchette pressate a freddo sono note anche come “pellettati” poiché, di solito, hanno la classica forma del pellett.

Questa forma è dovuta alla fase finale di lavorazione, durante la quale le materie prime vengono pressate e fatte fuoriuscire da dei macchinari appositi che, come dei grandi schiacciapatate, danno loro la classica forma a tubicino.

La caratteristica principale delle crocchette pressate a freddo è la temperatura del processo di lavorazione.

Se per le classiche crocchette estruse, la temperatura deve essere di almeno 120° e in alcuni casi, per accelerare la produzione, può anche essere superiore, per le crocchette pressate a freddo è molto più bassa.

Nello specifico la normativa stabilisce il raggiungimento di almeno 90° al cuore del prodotto durante la cottura, mentre la fase finale di pressatura avviene a temperatura ambiente.

La temperatura di cottura, a volte, può addirittura abbassarsi ulteriormente.

Questo accade, per esempio, quando la materia prima viene cotta attraverso l’essiccatura, che necessita di processi più lunghi di lavorazione.

Utilizzando una temperatura ancora più bassa dei 90°, i tempi di cottura devono essere inevitabilmente più lunghi per garantire ugualmente la sicurezza igienico sanitaria degli alimenti.

I vantaggi di una lavorazione a freddo: l’assenza di additivi

Una temperatura più bassa, di gran lunga inferiore rispetto a quella di un estruso, ha il vantaggio di mantenere intatti i nutrienti presenti nella materia prima usata.

I minerali e soprattutto le vitamine sono sostanze particolarmente termolabili, suscettibili cioè al calore, di conseguenza: maggiore è il calore a cui sottoponiamo gli ingredienti, maggiore sarà la perdita delle loro proprietà nutritive.

Per questo motivo, leggendo l’etichetta di una crocchetta pressata a freddo, ti potrà capitare di non trovare la sezione riguardante gli additivi nutrizionali e cioè l’insieme di minerali e vitamine che deve essere aggiunto per reintegrare la quota persa durante la cottura.

La corretta integrazione in questo caso è, quindi, garantita dalla sola materia prima utilizzata.

Un aspetto non di poco conto!

Come abbiamo avuto già modo di approfondire nell’articolo dedicato agli integratori, infatti, solo l’alimento naturale può garantire quella varietà vitaminica e quella piena assimilazione da parte dell’organismo che nessuna integrazione di sintesi potrà mai replicare.

Ed anzi, come abbiamo detto sempre nell’articolo citato sugli integratori, un eccesso di integrazione sintetica può essere addirittura dannoso per i nostri animali.

L’assenza di additivi nutrizionali non vale, invece, per il processo di estrusione, dove le alte temperature di cottura ne rendono necessaria ed obbligatoria l’aggiunta.

Attenzione, però!

Le crocchette pressate a freddo potranno permettersi l’assenza di additivi solo e soltanto se la materia prima usata è davvero di alta qualità.

Solo se si parte dall’eccellenza, potrai essere sicuro che quanto perso durante la cottura, che per quanto a temperatura più bassa, avviene comunque, non comprometta un corretto apporto nutrizionale.

Leggi, quindi, sempre con attenzione l’etichetta e non accontentarti della dicitura “pressato a freddo” come garanzia di qualità.

Se, leggendo, troverai una sezione relativa agli additivi nutrizionali, allora significa che gli ingredienti usati non erano validi già in partenza.

Una maggiore digeribilità con i pressati a freddo: mito o realtà?

Sono sicura che se sei un appassionato dell’argomento e avrai fatto già altre ricerche in rete, ti sarai certamente imbattuto in quella che io definisco “la prova del bicchiere”.

Si tratta di immagini che ti mostrano due bicchieri pieni di acqua: in uno vengono immerse delle classiche crocchette estruse e nell’altro delle crocchette pressate a freddo.

Le crocchette vengono lasciate nei rispettivi bicchieri per alcune ore, trascorse le quali è possibile notare come quelle estruse si siano gonfiate, mentre quelle pressate a freddo si siano completamente sciolte.

Questo esperimento vuole dimostrare, in modo empirico, quello che accade nello stomaco dei nostri animali dopo il pasto ed il fatto che le crocchette pressate a freddo si sciolgano, ne dimostrerebbe la loro maggiore digeribilità.

In realtà, l’affermazione non è corretta e si basa su un’errata definizione di digeribilità, soprattutto delle proteine.

Riprendendo la definizione che Richard Pitcairn, medico veterinario, esperto in trattamenti alternativi e sua moglie Susan Pitcairn, esperta di alimentazione e terapie naturali applicate agli animali, danno nel loro libro “La medicina naturale per cani e gatti”:

La digeribilità delle proteine (e di qualunque altro alimento) è […] il grado in cui esse possono essere effettivamente assorbite dall’apparato gastrointestinale. Ad esempio, un alimento può essere digerito al 70% e un altro al 90%.

Le proteine presenti nei peli sono le meno digeribili perché l’organismo non riesce a demolirle se non in minima parte.”

Già da queste poche righe, è chiaro, quindi, come la digeribilità sia data in primo luogo dalla qualità degli ingredienti utilizzati e non semplicemente dalla loro lavorazione.

Il fatto che le crocchette pressate a freddo si sciolgano nell’acqua è dovuto a una minore presenza di amidi che a volte sono sostituiti del tutto da pectine.

Mentre gli amidi sono sostanze particolarmente agglomeranti che, in acqua, mantengono intatta la loro struttura, non si sciolgono ma semplicemente si espandono, la pectina è invece una fibra, presente in frutta e verdura, particolarmente solubile.

La minore quantità di amidi e la conseguente solubilità delle crocchette pressate a freddo sono aspetti che agevolano l’organismo dei nostri animali ma non influiscono direttamente sulla digeribilità dell’alimento, soprattutto delle proteine.

Le proteine sono maggiormente digeribili solo se sono contenute in un alimento che l’organismo riesce ad elaborare ed assimilare a tutti gli effetti.

Le proteine sono maggiormente digeribili, quindi, solo se sono proteine contenute in veri pezzi di carne e non in piume, pelli o farine.

Insomma, il fatto che la crocchetta si sciolga, non risponde affatto all’unica domanda fondamentale in ambito nutrizionale e cioè: “Che tipo di proteine sto dando da mangiare al mio animale?

Ancora una volta, quindi, non accontentarti della dicitura “pressato a freddo” come garanzia di qualità ma leggi con attenzione la composizione riportata in etichetta.

Accertati che la parola carne appaia e che sia anche il primo ingrediente indicato.

Accertati che il bilanciamento dei componenti sia coretto per dei carnivori come cani e gatti.

Accertati che ogni ingrediente sia naturale e di qualità.

E se hai il timore di non riuscire a farlo da solo, puoi sempre seguire il nostro seminario gratuito che ti insegna proprio a leggere un’etichetta o richiedermi direttamente una consulenza gratuita, personalizzata.

Sempre a proposito di digeribilità…

Può capitare, in realtà, che, paradossalmente, proprio una crocchetta pressata a freddo risulti meno digeribile.

Mi spiego meglio.

Se una crocchetta pressata a freddo è di qualità, significa che utilizzerà vera carne e che proprio la carne sarà l’ingrediente principale all’interno della composizione. Sarà, quindi, presente in una percentuale elevata.

La carne sarà, poi, lavorata con temperature inferiori rispetto a quelle usate negli estrusi e questo fa sì, come abbiamo visto, che l’alimento resti particolarmente intatto nelle sue proprietà nutrizionali ed anche nella sua struttura.

L’organismo del tuo animale dovrà, quindi, essere preparato e strutturato per gestire questo tipo di alimento.

E non è detto che lo sia!

Molto dipende da quello che hai messo nella ciotola fino a quel momento.

Molte delle crocchette in circolazione sono del tutto inappropriate per l’alimentazione di un cane o di un gatto.

Si tratta di crocchette composte prevalentemente da carboidrati o legumi, in cui la parola carne, magari, non appare affatto tra gli ingredienti ed è sostituita da termini come “proteine” o “proteine idrolizzate”.

Ti basterà leggere l’articolo “Cibo per cani e gatti: tutto ciò che devi sapere” per farti un’idea più precisa.

È chiaro che se il tuo cane o gatto ha mangiato fino ad oggi crocchette di questo tipo, non ha di fatto mai mangiato carne.

Di conseguenza il suo organismo non è dotato di tutti gli strumenti necessari per gestire al meglio questo alimento.

È questo il motivo per cui, a volte, pur passando ad un cibo qualitativamente migliore, la risposta che otteniamo dai nostri animali non è quella desiderata, anzi ci ritroviamo ad avere veri e propri problemi di vomito o diarrea.

In questi casi, devi procedere con un inserimento graduale del nuovo prodotto, oppure potresti valutare, quantomeno inizialmente, un estruso.

Le temperature più alte che caratterizzano questo tipo di lavorazione, rendono le carni più facilmente digeribili, specie per gli intestini più delicati, poiché ne modificano la struttura più di quanto non accada nelle crocchette pressate a freddo.

Le carni, infatti, contengono proteine e le proteine, a loro volta, sono formate da catene amminoacidiche, chiamate anche legami peptidici.

La maggiore pressione d’aria e la temperatura più elevata a cui vengono sottoposte le carni durante il processo di estrusione, determinano, ancora di più che nei pressati a freddo, la rottura delle catene in pezzi più piccoli.

Tutto questo anticipa un’operazione che avverrebbe nello stomaco e nell’intestino dei nostri animali, rendendo, di fatto, più digeribile l’alimento

Accertarti, però, che sia un estruso di qualità.

Anche in questo caso, quindi, controlla, attraverso la lettura dell’etichetta, che abbia una composizione appropriata per un cane o un gatto, in cui l’ingrediente principale sia comunque la carne.

Fai poi delle ricerche più approfondite sull’azienda e le sue modalità di lavorazione. 

Sarebbe importante, infatti, trovare un’azienda che utilizza materia prima di qualità e dalla provenienza certa.

Un’azienda che, durante il processo di estrusione, non utilizza una temperatura di cottura superiore ai 120° previsti dalla normativa così da non perdere un quantitativo eccessivo di nutrienti.

Infine, sarebbe importante trovare un’azienda che utilizzi additivi nutrizionali di origine naturale, estratti cioè direttamente dalla materia prima e non riprodotti in laboratorio.

Non conosci aziende che lavora in questo modo? Clicca qui per approfondire!

In definitiva

Le crocchette pressate a freddo sono le migliori?

La risposta è: dipende!

Dipende da quali crocchette pressate a freddo stai valutando.

Non ragionare per categoria ma per singolo prodotto, valutando la sua composizione prima ancora della lavorazione.

La lavorazione più delicata e rispettosa delle materie prime è certamente un elemento migliorativo ma tutto dipende, in primo luogo, da ciò che è contenuto in quella data crocchetta.

Sono gli ingredienti che ti dicono cosa davvero mangerà il tuo animale.

Sono gli ingredienti che potranno favorire o sfavorire, a seconda dei casi, un suo reale benessere.

Inoltre, non è detto che i pressati a freddo siano, per forza, la soluzione migliore per tutti.

La scelta migliore dipende, infatti, anche dalle necessità specifiche del tuo cane o del tuo gatto, inteso come individuo a sé.

Ognuno di loro ha una sua personale storia alimentare alle spalle, ha le sue difficoltà, i suoi particolari bisogni e ciò che vale per un soggetto, non è detto che valga per un altro.

In conclusione, le crocchette sono sempre e soltanto un compromesso che agevola noi proprietari, non sono mai il cibo che un cane o un gatto sceglierebbero, spontaneamente, di mangiare. 

Se vogliamo assicurare loro il meglio, la scelta corretta è una: la dieta naturale fatta con alimenti freschi e genuini.

Tuttavia, se crocchetta deve essere, assicurati di scegliere la crocchetta giusta, che sia non solo pressata a freddo ma di qualità.

 

FONTE: https://www.empathyfood.it/crocchette-pressate-a-freddo/

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